La digitalizzazione degli studi professionali è sempre più rapida e reale. Uno studio dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, relativo a un campione di 2.400 studi professionali multidisciplinari (e quindi composti da commercialisti, figure legali e consulenti del lavoro) parla di un aumento del 20% degli investimenti in tecnologia digitale nel solo 2019.

Ancora prima del lockdown, prima della diffusione dello smart working, gli studi hanno aumentato nettamente la spesa in campo tecnologico, soprattutto per poter comunicare e supportare in modo migliore i propri clienti.

Sempre l’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale afferma che nel 2020 commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro hanno investito 1,694 miliardi di euro in strumenti digitali, con un +7,9% rispetto all’anno precedente; le stime per il 2021 parlano di una crescita del 5,6%.

Il messaggio è stato quindi recepito dagli studi, consapevoli del fatto che cavalcare l’onda dell’innovazione significa non solo restare competitivi, ma anche fornire dei servizi migliori ai propri clienti – per fidelizzarli e per aggiungerne di nuovi – nonché ridurre i costi interni aumentando l’efficienza organizzativa.

Il commercialista come consulente a 360° per l’impresa

Il professionista che più degli altri si sta evolvendo insieme all’avanzare delle tecnologie è senza dubbio il commercialista.

Potendo contare su software sempre più innovativi per monitorare la situazione economica, fiscale e finanziaria dei clienti e per accedere ai dati in qualsiasi momento e in qualunque luogo, il commercialista è in grado di offrire un servizio più personalizzato e tempestivo, divenendo un vero e proprio business partner delle proprie imprese clienti.

Il commercialista digitale è molto di più di uno specialista in materia contabile-fiscale: è un consulente a tutto tondo, un alleato prezioso per le aziende.

Intelligenza artificiale, servizi estesi, consulenza specialistica

La spinta iniziale per orientarsi verso determinati software può nascere dai cambiamenti normativi che richiedono strumenti in grado di supportare la nuova attività del commercialista.

Ma quello è solamente il primo step. In uno scenario in cui a cambiare è prima di tutto il mindset dello studio, che è chiamato a fornire alle imprese clienti analisi approfondite e specialistiche che permettano di prendere le migliori decisioni di business in tempi rapidi, anche in merito a scelte strategiche per l’azienda.

A supporto dei commercialisti esistono già oggi software che, sfruttando l’intelligenza artificiale, consentono da un lato di ripensare la gestione di attività time-consuming come, ad esempio, la fatturazione attiva o la fatturazione IVA, e dall’altro l’ampliamento dei servizi di consulenza, incrementando l’efficienza interna e fidelizzando i clienti.

A ciò si aggiunge la dematerializzazione degli archivi documentali e la possibilità di accedere ai dati in qualsiasi momento e luogo, necessità ormai diffusa per i noti cambiamenti avvenuti nel 2020.

E ancora, sempre pensando agli ultimi anni e focalizzandosi sui mutamenti in materia di crisi d’impresa, i moderni software per commercialisti garantiscono un’attenta e rapida analisi delle informazioni economico-finanziarie, per ampliare le possibilità di consulenza relativa all’istituto della composizione negoziata di recentissima introduzione.

Grazie a software di questo tipo, il commercialista può effettivamente lasciarsi alle spalle il ruolo di specialista fiscale, per diventare un consulente globale in grado di rispondere già oggi alle nuove esigenze dei propri clienti.


 

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