Un interessante strumento che consente di definire le imposte dirette e Irap per due annualità. Attualmente questo tipo di accordo prende la forma di Concordato Preventivo Biennale (in sigla CPB): si tratta nel concreto di un accordo con il Fisco che consente al contribuente di pagare le tasse in base a quanto preventivato dall’Agenzia delle Entrate. Questo accordo ha una durata di due anni, e rappresenta un’eccezione rilevante rispetto al normale iter fiscale. Abitualmente, infatti, gli importi delle tasse vengono calcolati in base agli effettivi guadagni, mutevoli nel tempo; con il Concordato Preventivo Biennale è possibile sapere in anticipo quali saranno le uscite fiscali del periodo, nonché favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi.

I requisiti per accedere al Concordato Preventivo Biennale

L’Agenzia delle Entrate indica in modo dettagliato i requisiti da rispettare per accedere al Concordato Preventivo Biennale. Prima condizione essenziale è quella di non avere “debiti tributari o contributivi definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione” con riferimento al periodo d’imposta precedente. Alternativamente, i richiedenti devono aver estinto entro i termini di adesione al Concordato la quasi totalità dei debiti, affinché – si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate – “l’ammontare complessivo del debito residuo, compresi interessi e sanzioni, risulti inferiore alla soglia di 5.000 euro”.

Sono inoltre esclusi dal CPB i contribuenti che:

  • non hanno presentato la dichiarazione dei redditi in almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti, seppur in presenza di obbligo;
  • negli ultimi tre periodi d’imposta hanno conosciuto una condanna per uno dei reati previsti dal decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, dall’articolo 2621 del Codice civile, nonché dagli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter 1 del Codice penale
  • nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito “redditi o quote di redditi, comunque denominati, in tutto o in parte, esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile, in misura superiore al 40 per cento del reddito derivante dall’esercizio d’impresa o di arti e professioni”;
  • nel primo periodo d’imposta oggetto del concordato aderiscono al regime forfetario;
  • realizzano, durante il primo periodo d’imposta, delle operazioni di fusione, scissione, conferimento oppure di modifica della compagine sociale con riferimento a società o associazioni di cui all’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

Il ruolo degli Indicatori sintetici di affidabilità fiscale

Da più parti è stato fatto notare come il Concordato Preventivo Biennale finisca per modificare il ruolo degli Indicatori sintetici di affidabilità fiscale, i quali dallo status precedente di strumenti di selezione delle posizioni di contribuenti da sottoporre a controllo si sono evoluti, diventando strumenti primari di determinazione del reddito e del valore della produzione netta concordabile. Tra le conseguenze dirette del cambiamento c’è anche l’aumentare dell’attenzione dovuta nell’inserire i dati nei modelli ISA, sapendo che i relativi punteggi potranno influenzare in modo importante l’ammontare delle basi imponibili negli accordi con il Fisco (aspetto che approfondiremo nel prossimo paragrafo).

Il vantaggio (doppio) del CPB

Alla luce del decreto correttivo della riforma fiscale (D. Lgs. n. 108/2024) viene introdotto un meccanismo che, per certi aspetti, risulta assimilabile alla flat tax incrementale, mediante il quale si tagliano gli oneri fiscali di chi sceglie di sfruttare il CPB (perlomeno nel caso in cui il reddito concordato per l’anno in corso o per il 2025 risulti superiore rispetto a quello del 2023). Nel concreto, infatti, c’è l’opportunità di applicare sul reddito eccedente un’imposta sostitutiva: questa può essere del 10, del 12 o del 15%, in base al punteggio ISA del 2023.

Secondo questo meccanismo, il vantaggio per il contribuente è particolarmente importante nel caso in cui il reddito concordato risulti inferiore rispetto a quello dell’anno oggetto di imposizione, con il maggior reddito effettivo che a quel punto diventa esentasse, laddove per l’extra reddito, come visto non si usa l’Irpef progressiva, quanto invece la più favorevole imposta sostitutiva.

Il termine per l’adesione

Per il primo anno di applicazione, il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale dei redditi. L’Agenzia delle Entrate, in una circolare contenente preziosi chiarimenti, sottolinea che la proposta deve essere accettata perentoriamente entro il 31 ottobre, laddove il termine ordinario risulterebbe essere quello del 31 luglio. Ne risulta quindi che, in questo caso, non può essere applicato l’art. 2, comma 7 D.P.R. n. 322/1998, che riterrebbe invece valide le dichiarazioni presentate entro 90 giorni dalla scadenza prevista.

La maggiorazione

L’articolo 20 del Decreto legislativo 13/2024 stabilisce che, qualora l’acconto delle imposte sui redditi sia determinato sulla base dell’imposta relativa al periodo precedente, si debba versare una maggiorazione pari al 10% della differenza (laddove positiva) tra reddito concordato e quello dichiarato per il periodo precedente. Nel caso in cui l’acconto Irap sia invece determinato a partire dall’imposta relativa al periodo precedente, la maggiorazione dovuta è del 3% della differenza, (sempre se positiva) tra il valore della produzione netta indicato in fase di accordo e quello dichiarato per il periodo precedente.

Con la conversione in legge del decreto omnibus, si introduce la possibilità per i soli soggetti che aderiscono al Concordato Preventivo Biennale (CPB) di sanare le annualità precedenti (dal 2018 al 2022) tramite un ravvedimento speciale. Questo ravvedimento prevede un meccanismo di calcolo specifico delle imposte sostitutive. Le imposte sostitutive derivanti dal ravvedimento speciale dovranno essere versate in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2025 oppure dilazionate in 24 rate mensili, a partire da marzo 2025. I migliori software per commercialisti si adegueranno entro ottobre, per garantire il calcolo dell’imposta dovuta in caso di adesione al ravvedimento, consentendo operazioni massive sui clienti, come già avviene per il CPB.

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