Le nuove opportunità di business per aziende e studi grazie alla sinergia tra avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro, resa possibile da innovativi gestionali integrati.
Una volta c’erano lo studio del commercialista, quello dell’avvocato e quello del consulente del lavoro, distintamente separati l’uno dell’altro. Con il tempo, in risposta alle esigenze delle imprese, è diventato sempre più comune l’avvicinarsi tra i primi due, con la creazione di studi associati tra commercialisti e avvocati, in modo da garantire un servizio più completo e più ampio.
A questo binomio si è aggiunta una terza figura, quella del consulente del lavoro: gli studi che hanno fatto questa scelta hanno deciso di sommare ai servizi offerti un’ulteriore consulenza, con una figura in grado di amministrare il personale per conto delle imprese e di supportarle nei processi decisionali nell’ambito delle risorse umane.
Ad accelerare l’avvicinamento tra queste diverse – ma complementari – figure professionali, sono stati i tanti cambiamenti che il mondo delle imprese ha vissuto negli ultimi anni. L’evoluzione delle esigenze aziendali ha infatti reso esplicita la necessità di sommare le competenze di commercialista e consulente: il primo può così concentrarsi sugli aspetti contabili e fiscali, lasciando al secondo gli aspetti più squisitamente legati alla gestione del lavoro e del personale. Insieme possono garantire un’offerta di servizi sempre più completi fidelizzando le imprese clienti.
Avvocati, commercialisti e consulenti: servizi alle imprese all inclusive
Se la distinzione delle aree di competenza di consulente del lavoro e commercialista risulta evidentemente chiara, dall’esterno potrebbe sembrare più complicato capire dove finisce l’area di competenza dell’avvocato e dove inizia quella del consulente del lavoro.
Il compito dell’avvocato nei confronti delle imprese è prima di tutto quello di indicare un percorso strategico da seguire, mentre quello del consulente si esplica invece a un livello più vicino a quello operativo, supportando i vertici nelle decisioni più delicate.
L’ingresso del consulente del lavoro nello studio del commercialista e del legale è per fondamentale per quanto riguarda, ad esempio, gestione e sviluppo del welfare aziendale, un servizio che lo studio “classico” stenterebbe a offrire in modo completo ed efficace. Poter contare su un consulente del lavoro diventa quindi premiante, soprattutto oggi che anche le PMI dei più diversi settori – e non solo le grandi imprese – stanno comprendendo come la crescita del benessere in azienda si traduca immediatamente in un aumento delle performance.
Ed è proprio il consulente del lavoro la figura ideale per accompagnare le imprese nella costruzione e nella definizione dei piani welfare, potendo contare sulle competenze necessarie, nonché su una puntuale conoscenza della normativa di riferimento. Altro aspetto per il quale la presenza di un consulente del lavoro diventa cruciale è l’ottimizzazione della gestione del payroll delle aziende clienti, e quindi di tutte le attività relative all’elaborazione delle buste paga, alle trasferte, alle ferie, alle assenze e via dicendo.
Poter contare su professionalità differenti dà allo studio la possibilità di offrire una consulenza completa ed efficace, fornendo alle aziende clienti un referente unico per un’ampia gamma di richieste: l’offerta, in questo modo, diventa particolarmente competitiva.
Consulenza a tutto tondo grazie a soluzioni innovative integrate
Per offrire consulenza full service, però, non basta immettere all’interno dello studio nuove professionalità. Per permettere a figure distinte di collaborare in modo efficiente per offrire un servizio di qualità alle imprese è infatti necessario poter contare anche su un gestionale unico, e quindi su un software per professionisti che sia in grado di soddisfare le esigenze del legale, del commercialista e del consulente del lavoro.
Il portale dello studio deve dunque coprire tutte le differenti aree di business, offrendo a ognuno le funzionalità necessarie attraverso soluzioni perfettamente integrate, dal software per la gestione contabile-fiscale e organizzazione studio al software per l’elaborazione paghe e la gestione del personale, fino ai software collaborativi per la condivisione dei documenti e del timesheet delle singole pratiche.
Solo così è possibile offrire consulenza completa a valore aggiunto per l’impresa. In alternativa, la collaborazione tra i professionisti avanzerebbe a stento e le informazioni risulterebbero suddivise in diversi archivi, spesso incompatibili, rendendo vana l’azione di differenti profili professionali.
Non vi è alcun dubbio: lo studio professionale del futuro, per potersi distinguere dalla concorrenza, dovrà avvalersi al proprio interno di diverse professionalità. Oggi si parla di avvocati, di commercialisti e di consulenti del lavoro, ma non sembra lontano il giorno in cui parleremo anche di psicologi del lavoro ed esperti informatici.
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