L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il lavoro dei commercialisti, offrendo opportunità senza precedenti per migliorare l’efficienza operativa e la qualità dei servizi. In questo articolo esploreremo lo stato attuale dell’IA negli studi professionali italiani, i benefici percepiti e le prospettive future, grazie ai dati forniti dall’Osservatorio Professionisti Zucchetti che ha analizzato oltre 1.000 professionisti su tutto il territorio nazionale.
Studi commercialisti: l’impatto crescente dell’IA
Nonostante il suo enorme potenziale, l’adozione dell’IA all’interno degli studi professionali oggi rimane ancora limitata. Secondo i dati dell’Osservatorio, infatti, solamente il 16% utilizza attualmente strumenti basati sull’intelligenza artificiale, mentre la maggior parte non ha ancora compiuto questo passo. Tuttavia, un ulteriore 10% guarda con interesse al futuro e prevede di integrare queste tecnologie nei propri processi operativi, evidenziando una crescente consapevolezza sull’importanza dell’innovazione tecnologica per mantenere la competitività.
L’adozione dell’IA varia significativamente in base alle dimensioni dello studio: le realtà più grandi, con più di 20 collaboratori, mostrano una propensione più elevata verso l’integrazione di questa tecnologia, con un tasso di adozione superiore del 50%; al contrario, negli studi più piccoli con meno di 5 dipendenti la percentuale scende al 12% (sebbene l’11% preveda di avvalersi in futuro di strumenti basati su IA). Questa disparità è legata principalmente alla maggiore capacità di investimento e alla disponibilità di risorse nelle strutture più grandi, che possono affrontare con più facilità sia i costi iniziali, sia le esigenze di formazione necessarie per implementare l’IA.
Quali sono le sfide legate all’integrazione dell’IA negli studi commercialisti
Tra le principali difficoltà legate all’adozione dell’intelligenza artificiale, emergono vari fattori critici che riflettono le dinamiche attuali degli studi professionali. Dall’analisi condotta da Zucchetti si delinea, infatti, una realtà complessa, dove coesistono entusiasmi e perplessità verso questa innovazione. Sebbene sia riconosciuto il suo potenziale rivoluzionario, le preoccupazioni riguardano la sua attuazione pratica dovuta a fattori quali:
- Costi di implementazione. I dati mostrano che, pur con un miglioramento rispetto al 2023, il 69% degli studi non prevede di incrementare gli investimenti in tecnologia nei prossimi 12 mesi, con percentuali più elevate tra gli studi di piccole dimensioni. La mancanza di risorse economiche rappresenta quindi un freno importante, ma anche un’opportunità per sviluppare soluzioni finanziare accessibili che ne facilitino l’adozione.
- Competenze interne. Uno dei principali ostacoli rimane la carenza di personale qualificato: il 79% degli studi evidenzia difficoltà nel reperire collaboratori qualificati, con le competenze necessarie anche per gestire strumenti basati sull’intelligenza artificiale. Questo sottolinea l’urgenza di investire in programmi di formazione specifici, capaci di colmare il divario tra le esigenze tecnologiche degli studi e le competenze attuali dei professionisti.
Perché implementare l’IA negli studi commercialisti
Nonostante la sua adozione limitata, l’IA viene comunque percepita come una leva strategica per il futuro della professione: è ben il 60% dei commercialisti intervistati a ritenere che l’intelligenza artificiale cambierà il proprio lavoro e, in particolare, l’84% di questi ne riconosce un impatto positivo.
Tra i principali benefici riscontrati nel suo utilizzo, spicca l’aumento dell’efficienza operativa. Il 63% degli intervistati ritiene che l’automazione di compiti ripetitivi e ad elevato margine di errore umano, come ad esempio la riconciliazione di fatture e pagamenti, possa liberare tempo prezioso da dedicare ad attività a maggior valore aggiunto.
Da non sottovalutare anche l’impatto sul miglioramento dell’offerta consulenziale, poiché l’IA non si limita solamente ad automatizzare i processi produttivi, per il 21% può offrire anche nuovi spunti strategici per la professione: grazie all’analisi ed elaborazione di grandi quantità di dati, può aiutare a identificare tendenze, individuare aree di miglioramento e fornire ai clienti consulenze più mirate e basate su solide evidenze.
Studi commercialisti e IA: prospettive per il futuro
L’IA rappresenta una straordinaria opportunità per gli studi commercialisti e, sebbene la sua adozione sia ancora in una fase iniziale, i benefici in termini di efficienza e qualità del servizio sono già evidenti. Con investimenti mirati e una maggiore sensibilizzazione, può certamente diventare un elemento chiave per assicurare la competitività degli studi, contribuendo a creare un ecosistema professionale più moderno, efficiente e orientato al futuro.
Tutto ciò potrebbe ridisegnare profondamente il ruolo del commercialista, evolvendo in consulente strategico in grado di fornire analisi ancora più dettagliate e supporto decisionale sempre più basato su dati. Per realizzare questa visione, è fondamentale che gli studi investano in formazione e software gestionali innovativi per garantire una transizione fluida verso un futuro digitale.
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